
ecco jose ...con la nuova maglia
PRO CASTEL DI SANGRO, ECCO LA CILIEGINA SULLA TORTA: JOSE PARMIGIANI Il presidente Santostefano chiude il mercato col botto regalando a mister Ronci il
bomber argentino dell'Angolana: "Riportiamo in alto questo paese"
CASTEL DI SANGRO -
Josè Augusto Parmigiani (nella foto insieme con il tecnico Ronci e il presidente Santostefano) è un giocatore della Pro Castel di Sangro.
Al termine di una trattativa che ha visto impegnati il presidente Giuseppe
Santostefano, il vice-presidente Paolo Petralia ed il direttore sportivo Davide Teti, è arrivata la fumata bianca che regala al tecnico Donato Ronci uno dei bomber più
prolifici d'Abruzzo.
Classe 1981, argentino ma ormai abruzzese d'adozione (vive a Montesilvano con la famiglia), Parmigiani è reduce da due stagioni nelle fila dell'Angolana (serie D), squadra con la quale ha totalizzato 55 presenze e 21 gol.
In Italia è arrivato nel 2004 dall'Uniòn de Santa Fe, club di massima serie argentina nel quale è cresciuto per poi esordire in prima squadra segnando un gol dopo cinque minuti dal suo ingresso in campo.
Dopo aver partecipato ad una pre-selezione per la nazionale Under 20, Josè è frenato da alcuni infortuni e da alcune scelte calcistiche infelici, fino a quando viene scoperto dal talent-scout Roberto Druda che lo consegna al Penne delle meraviglie di Andrea Camplone, vincitore del campionato di Eccellenza soprattutto grazie ai 15 gol di Josè, protagonista anche nella sua prima stagione di D, sempre a Penne (24 presenze e 8 reti).
Torna in Eccellenza dopo tre campionati di livello in una categoria superiore. Castel di Sangro lo ha letteralmente stregato: "A Castello sono venuto per la prima volta con il Penne, tre anni fa, per giocare un'amichevole con il Lanciano che era in ritiro in
questo posto stupendo. Sono tornato qui qualche giorno fa, e mettendo piede nell'impianto sportivo mi ha colpito uno stadio impressionante e la qualità delle strutture. La sensazione è che dietro questa realtà c'è tanta gente affamata di calcio, un intero paese che vuole tornare a vincere. Eppoi, camminando nel corridoio che porta agli spogliatoi, mi ha toccato la foto del mio idolo Batistuta con la maglia della Fiorentina. Pensare di poter giocare su questo campo, dove peraltro anche Gabriel diede spettacolo (in un Castel di Sango-Fiorentina di Coppa Italia, ndr), è una sensazione bellissima".
Josè ritorna in Eccellenza dopo averla vinta da protagonista a Penne: "Quella era davvero una bella squadra, davanti facevo da punta centrale con Del Gallo e Lalli a completare il reparto. Mi è sembrato un campionato duro, con tante squadre bene attrezzate e valori tecnici importanti. Era anche il mio primo anno in Italia, ma mi sono ambientato subito e ancora oggi conservo un ottimo ricordo sia del Penne che dell'Angolana, dove lascio tanti amici".
In particolare, Parmigiani ci tiene a salutare i massimi dirigenti della compagine pescarese: "Con il presidente Gabriele Bankowski nel tempo si è instaurato un
rapporto speciale, non finirò mai di ringraziarlo per tutto quello che mi ha dato in questi due anni. Non dimentico neanche il patron Peppe De Cecco, che ha sempre fatto il tifo per me, anche quando trovavo poco spazio".
Già, perché negli ultimi tempi Parmigiani si è sacrificato parecchio: "Lo scorso anno spesso ho giocato in una posizione che snaturava le mie caratteristiche, ovvero in appoggio ad una prima punta. Ho accettato il ruolo in accordo con il tecnico Gentilini, ma è chiaro che per caratteristiche fisiche prediligo stare in area e cercare gli spazi
e la profondità".
Non è certo per questo, tuttavia, che ha lasciato la serie D e, soprattutto,
l'ambiziosa Angolana: "Un po' mi è dispiaciuto, però devo ammettere che è tanta la voglia di fare un campionato di vertice anche a livello personale. A Castel di Sangro ho trovato gente che ha voglia di fare bene: presidente, direttore sportivo, tecnico e
quei compagni di squadra con i quali ho già parlato mi hanno travolto con il loro entusiasmo. La squadra è giovane ma ha tanta voglia di arrivare lontano".
Infine, Josè saluta i suoi nuovi tifosi: "Alla gente dico che vengo a Castel di Sangro con tanta umiltà e voglia di ricominciare. Ho grande entusiasmo e voglia di vincere, spero che anche loro tengano a questa squadra così come ci tengono chi lavora per il Castello ogni giorno. Per tutti noi si presenta un'occasione importante: riportare questo paese più in alto possibile".
Il vincente José (4 play-off in 4 campionati italiani ed una promozione dall'Eccellenza alla D) si sbilancia: "Ho l'impressione che alla fine tutto andrà per il verso giusto '".
M. S.
http://www.abruzzocalciodilettanti.it/Home.asp
PRO CASTEL DI SANGRO, ECCO LA CILIEGINA SULLA TORTA: JOSE PARMIGIANI Il presidente Santostefano chiude il mercato col botto regalando a mister Ronci il
bomber argentino dell'Angolana: "Riportiamo in alto questo paese"
CASTEL DI SANGRO -
Josè Augusto Parmigiani (nella foto insieme con il tecnico Ronci e il presidente Santostefano) è un giocatore della Pro Castel di Sangro.
Al termine di una trattativa che ha visto impegnati il presidente Giuseppe
Santostefano, il vice-presidente Paolo Petralia ed il direttore sportivo Davide Teti, è arrivata la fumata bianca che regala al tecnico Donato Ronci uno dei bomber più
prolifici d'Abruzzo.
Classe 1981, argentino ma ormai abruzzese d'adozione (vive a Montesilvano con la famiglia), Parmigiani è reduce da due stagioni nelle fila dell'Angolana (serie D), squadra con la quale ha totalizzato 55 presenze e 21 gol.
In Italia è arrivato nel 2004 dall'Uniòn de Santa Fe, club di massima serie argentina nel quale è cresciuto per poi esordire in prima squadra segnando un gol dopo cinque minuti dal suo ingresso in campo.
Dopo aver partecipato ad una pre-selezione per la nazionale Under 20, Josè è frenato da alcuni infortuni e da alcune scelte calcistiche infelici, fino a quando viene scoperto dal talent-scout Roberto Druda che lo consegna al Penne delle meraviglie di Andrea Camplone, vincitore del campionato di Eccellenza soprattutto grazie ai 15 gol di Josè, protagonista anche nella sua prima stagione di D, sempre a Penne (24 presenze e 8 reti).
Torna in Eccellenza dopo tre campionati di livello in una categoria superiore. Castel di Sangro lo ha letteralmente stregato: "A Castello sono venuto per la prima volta con il Penne, tre anni fa, per giocare un'amichevole con il Lanciano che era in ritiro in
questo posto stupendo. Sono tornato qui qualche giorno fa, e mettendo piede nell'impianto sportivo mi ha colpito uno stadio impressionante e la qualità delle strutture. La sensazione è che dietro questa realtà c'è tanta gente affamata di calcio, un intero paese che vuole tornare a vincere. Eppoi, camminando nel corridoio che porta agli spogliatoi, mi ha toccato la foto del mio idolo Batistuta con la maglia della Fiorentina. Pensare di poter giocare su questo campo, dove peraltro anche Gabriel diede spettacolo (in un Castel di Sango-Fiorentina di Coppa Italia, ndr), è una sensazione bellissima".
Josè ritorna in Eccellenza dopo averla vinta da protagonista a Penne: "Quella era davvero una bella squadra, davanti facevo da punta centrale con Del Gallo e Lalli a completare il reparto. Mi è sembrato un campionato duro, con tante squadre bene attrezzate e valori tecnici importanti. Era anche il mio primo anno in Italia, ma mi sono ambientato subito e ancora oggi conservo un ottimo ricordo sia del Penne che dell'Angolana, dove lascio tanti amici".
In particolare, Parmigiani ci tiene a salutare i massimi dirigenti della compagine pescarese: "Con il presidente Gabriele Bankowski nel tempo si è instaurato un
rapporto speciale, non finirò mai di ringraziarlo per tutto quello che mi ha dato in questi due anni. Non dimentico neanche il patron Peppe De Cecco, che ha sempre fatto il tifo per me, anche quando trovavo poco spazio".
Già, perché negli ultimi tempi Parmigiani si è sacrificato parecchio: "Lo scorso anno spesso ho giocato in una posizione che snaturava le mie caratteristiche, ovvero in appoggio ad una prima punta. Ho accettato il ruolo in accordo con il tecnico Gentilini, ma è chiaro che per caratteristiche fisiche prediligo stare in area e cercare gli spazi
e la profondità".
Non è certo per questo, tuttavia, che ha lasciato la serie D e, soprattutto,
l'ambiziosa Angolana: "Un po' mi è dispiaciuto, però devo ammettere che è tanta la voglia di fare un campionato di vertice anche a livello personale. A Castel di Sangro ho trovato gente che ha voglia di fare bene: presidente, direttore sportivo, tecnico e
quei compagni di squadra con i quali ho già parlato mi hanno travolto con il loro entusiasmo. La squadra è giovane ma ha tanta voglia di arrivare lontano".
Infine, Josè saluta i suoi nuovi tifosi: "Alla gente dico che vengo a Castel di Sangro con tanta umiltà e voglia di ricominciare. Ho grande entusiasmo e voglia di vincere, spero che anche loro tengano a questa squadra così come ci tengono chi lavora per il Castello ogni giorno. Per tutti noi si presenta un'occasione importante: riportare questo paese più in alto possibile".
Il vincente José (4 play-off in 4 campionati italiani ed una promozione dall'Eccellenza alla D) si sbilancia: "Ho l'impressione che alla fine tutto andrà per il verso giusto '".
M. S.
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