SANT’ANGELO IN LIZZOLA – Fusione o non fusione? Nemmeno Amleto l’avrebbe portata così alla lunga. Ma a Montecchio le ragioni del cuore sono forti, con l’attaccamento a una squadra che negli ultimi anni ha strabiliato la D difficile da mollare. Una condizione economica non certo florida non ha fatto sì che i dirigenti del Real rispedissero al mittente da subito la proposta di fusione arrivata da Pesaro e dal presidente della Vis Fulvio Urbinelli che da un po’ è vicino col “suo” Urbinelli River al club montecchiese. I dirigenti Reali si sono spaccati tra le ragioni del cuore e quelle tecniche, come le ha definite in maniera calzante il sindaco di Sant’Angelo in Lizzola Guido Formica, che ieri sera ha incontrato per l’ennesima volta i sei soci del club. Sembra che la decisione sul matrimonio con la Vis venga delegata a un’assemblea pubblica con gli sportivi di Montecchio. Come andrà a finire? Il consigliere Enrico Tiboni come tutti non ha certezze: “E’ una bella domanda. Per ora è tutto in stallo. Si fanno spesso riunioni ma l’argomento è così sentito che in paese se ne parla ovunque: nei bar come nei circoli, in sede come in Comune. Il mio presentimento è che rimanga tutto così com’è. Me lo auguro”. Pare non sia possibile un passaggio di titoli. A meno di interpretazioni particolari dei regolamenti, la Promozione della Vis Pesaro non potrebbe essere girata al Real Montecchio. In caso di fusione c’è da chiedersi come i pesaresi riuscirebbero a chiudere il debito che andrebbero ad accollarsi. Sarà stato fatto un piano di rientro, ma c’è da auspicare che il presidente Urbinelli abbia qualche asso nella manica, alias qualche imprenditore disposto ad entrare nel club immettendo soldi nel calcio pesarese. Sia in caso di fusione che in caso di mancato matrimonio ci sarà poi da colmare il gap accumulato con le altre squadre già in azione da tempo.
EMANUELE LUCARINI
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