lunedì 14 dicembre 2009

SERIE D: IL PUNTO - L'ATESSA VDS FALLISCE L'ALLUNGO E CROLLA SOTTO I COLPI DELLA SANTEGIDIESE. IL CHIETI VINCE IN RIMONTA
Gli uomini di Giandonato perdono in casa contro i vibratiani e sprecano l'occasione per allungare sugli aquilani, sconfitti nell'anticipo. Impresa dei teatini. Cadono Casoli e Miglianico, mentre finisce in parità Morro d'Oro-Canistro. L'Angolana soffre






DALLA REDAZIONE -

Quella che doveva essere la domenica dell’allungo si è trasformata in un flop. L’Atessa VdS prende tre schiaffoni dalla Santegidiese (3-2), ma resta aggrappata al primo posto.


Ora, però, deve guardarsi alle spalle: L’Aquila e la Sant, salita al secondo posto, si portano a due punti dalla vetta. Nelle ultime due settimane, gli atessani hanno tirato il freno a mano: prima, il mezzo passo falso contro il Canistro; ora, la sconfitta contro la band di Ammazzalorso.


Semplici coincidenze? Il tempo aiuterà a risolvere il quesito che, a fine gara, si saranno posti tanti supporters gialloblù. Per i ragazzi di Giandonato, sono risultati letali i tre minuti tra il 27’ e il 30’.


Scesa in campo senza Bucchi ma super determinata, la Sant ha infatti colpito due volte. Poi, ha subito un netto calo di concentrazione rischiando di compromettere il risultato. Pericolo accantonato grazie ad Emiliano Buttazioni. La doppietta dell’attaccante argentino regala al presidente Fanini tre punti importantissimi e la certezza che il periodo nero è definitivamente alle spalle.


Sciupona e un po’ sfortunata. Anziché mettere pressione all’Atessa, nell’anticipo di Agnone L’Aquila è tornata a casa con una sconfitta che fa male. Già, perché sarebbe stata l’occasione giusta per continuare la cavalcata lontano dalle mura amiche, magari riconquistando la vetta della classifica. E invece la squadra di Cifaldi ha rimediato la prima sconfitta esterna della stagione. Le assenze di Sparacio e Cavasinni si sono fatte sentire. Ma non possono fungere da giustificazione, perché anche gli altomolisani hanno dovuto rinunciare a calciatori importanti. La chiave di lettura di questa sconfitta? Forse, qualche calo di concentrazione ed uno scarso cinismo evidenziato a più riprese. Peccato, perché non sono mancate le occasioni per far male ad una delle squadre più in forma dell’intero girone. Giallo nei minuti di recupero, quando il signor Greco di Lecce non ha assegnato un calcio di rigore per un’irregolarità commessa da Pesce Rojas nei confronti di Villa. Sbagliando. L’Agnonese, dal canto suo, conferma ancora una volta le sue capacità: in questa stagione, la squadra del vulcanico Massimo Agovino ha perso solo due volte. Anche se il club granata non si sbilancia, ora il discorso-salvezza è poco credibile.


Il Chieti rosicchia punti importanti. Nel silenzio del ‘Guido Angelini’, la squadra neroverde soffre contro il Centobuchi. Ma riesce comunque a tornare alla vittoria. Primo tempo davvero sottotono: da una squadra costruita per far bene ci si aspettava qualcosa di più. Nella ripresa, però, la situazione è notevolmente migliorare. Rosa ha ristabilito la parità, il neoacquisto Visciglia ha reso indimenticabile il suo esordio in neroverde (calcio di rigore vincente), Frinconi si è messo in mostra realizzando il 2-2 e Pepe ha incornato in rete la palla della vittoria. Nel secondo tempo, insomma, le emozioni non sono proprio mancate. Ora le attenzioni si spostano sul mercato. Il divorzio con Jonathan Sabbatini sembra essere ormai prossimo, mentre è da valutare la posizione di Stefano Romano. In entrata, dovrebbero arrivare una prima punta (il nome di Incoronato è sempre d’attualità ma le alternative non mancano) e un paio di fuoriquota (uno di questi classe 1991). La società vuole dunque vivere una stagione da protagonista, anche se nessuno si sbilancia.


Anche il terzo tentativo è andato a vuoto. Al ‘Comunale’ di Città Sant’Angelo, la Renato Curi Angolana non riesce proprio a conquistare i tre punti. Anche se, in uno degli anticipi del sabato, non era affatto semplice scardinare il muro difensivo della Recanatese. E’ sufficiente dire che, nelle ultime sette gare, la porta dei leopardiani è rimasta inviolata… Sul piano dell’impegno, Roberto Marcangeli non può rimproverare nulla ai suoi ragazzi. Perché i pescaresi (in tutti i modi) hanno cercato di centrare una vittoria che sarebbe stata importantissima per fare un balzo in avanti in classifica. Alla fine il tecnico angolano, anche alla luce delle pesanti assenze (out Traini, Becci, Pirozzi, Forlando e Terrenzio), si tiene stretto il punto conquistato. Altra curiosità: sabato pomeriggio, i nerazzurri hanno assaporato il primo pareggio della gestione Marcangeli. Ora le attenzioni si spostano sul mercato: per il reparto avanzato, l’obiettivo principale resta Ivan Vellucci. Il Boville Ernica lo lascerà partire?


Il ritorno a Bojano è stato amaro per Pasquale Logarzo. Dopo la vittoria contro l’Olympia Agnonese, la rincorsa del Casoli si è fermata nella cittadina molisana (2-1). Ma i gialloblù possono recriminare per un gol annullato (la realizzazione di Partipilo era apparsa regolare) e un calcio di rigore non assegnato (sulla punizione di Cordisco, un difensore biancorosso aveva alzato troppo il braccio). E pensare che, sfruttando la vena realizzativa del solito Morga, erano stati proprio i casolani a sbloccare il risultato. Ecco perché la sconfitta assume i contorni di una beffa. La dinamica del gol-vittoria di Iaboni (il suo calcio di punizione ha assunto una traiettoria stranissima), inoltre, fa un aumentare il rammarico.


Il derby-salvezza Morro d’Oro-Canistro si chiude con un pareggio tutto sommato giusto (2-2). Se da un lato i morresi hanno dominato la prima frazione, dall’altro, nella ripresa, i marsicani hanno rimediato agli errori commessi. Il fatto che, anche stavolta, i ragazzi di Tommaso Volpi non sono riusciti ad amministrare il doppio vantaggio deve far riflettere. Così come il netto calo fisico evidenziato nei secondi quarantacinque minuti. Per il Canistro, si tratta invece del secondo pareggio consecutivo. E Fabio Iodice, alla luce della prima frazione, può tirare un sospiro di sollievo. Sia il Morro che il Canistro non si allontanano dalle zone pericolose. Per ora va bene così, ma nelle prossime gare sarà necessaria una determinazione ancora maggiore. Non ci sono altre strade per centrare la salvezza.


Il Miglianico non ripete il ‘miracolo’ della scorsa settimana. Anzi. La squadra di Donatelli compie un notevole passo indietro, anche sul piano caratteriale. Contro il Chieti, era scesa in campo una squadra cattiva, determinata, convinta delle proprie potenzialità. Ieri, invece, la storia non si è ripetuta: per lunghi tratti, i miglianichesi sono stati in balìa del Campobasso (1-3). Al tempo stesso, resta un po’ di rammarico perché – dopo il gol di Cavallini (rete del momentaneo 1-2) – il Miglianico ha fatto vedere di che pasta è fatto. Spingendo il piede sull’acceleratore e collezionando un paio di palle gol importanti. In precedenza, però, la squadra gialloblù aveva subito l’intraprendenza e la voglia dei campobassani. In terra molisana, la rivoluzione messa in atto dalla società (contestata dai tifosi rossoblù) sembra dare i suoi frutti. Almeno per ora.


Gianluca Lettieri






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