lunedì 4 gennaio 2010

SERIE D, LE ABRUZZESI RIPARTONO
Il punto. Morro d'Oro e Casoli attive sul mercato dei fuoriquota, la Santegidiese aspetta Califano






DALLA REDAZIONE -

Si riaccendono i motori in Serie D. Sarà l’ultima domenica di riposo per le nove sorelle abruzzesi, che torneranno in campo il 10 per la penultima giornata del girone d’andata. C’è ancora tempo per ricaricare le pile. Dalla prossima settimana, però, ogni errore verrà pagato caro.


E’ un momentaccio per L’Aquila. Perché le quattro gare consecutive senza vittoria hanno messo in evidenza qualche lacuna. E pur senza dimenticare le condizioni difficili nelle quali sta lavorando la squadra di Cifaldi (allenamenti a Tortoreto e gare interne al Fattori), qualche dirigente non l’ha presa bene (eufemismo!) dopo la magra figura casalinga contro il Bojano.


Mentre la società non distoglie lo sguardo dal mercato (si attendono novità su Cinni, ma potrebbero esserci anche altre sorprese), la squadra di mister Cifaldi è tornata a sudare. Oggi pomeriggio, alle 14.30, sarà impegnata in amichevole ad Amandola. Dunque, si rinnova ancora una volta il particolare rapporto che lega la società rossoblu alla cittadina della provincia di Fermo.


Ieri è partita anche la campagna abbonamenti, non lanciata in estate a causa dei problemi del post-sisma. Naturalmente acquistando le tessere, che daranno diritto ad otto ingressi per le gare casalinghe, sarà possibile contenere le spese. Inoltre, si potranno sottoscrivere abbonamenti da ‘soci-sostenitori’, al prezzo di 250euro, ricevendo in cambio una Vip Card ed una maglietta de L’Aquila Calcio. Ecco gli altri prezzi: tribuna centrale numerata 100euro; tribuna laterale 60euro (30 ridotto); curva 30euro. Sarà possibile acquistare gli abbonamenti sino al 23 gennaio nei seguenti punti vendita: sede sociale (viale della Croce Rossa 18 c/o Stadio Fattori); Bar Aquila Pitone (viale della Croce Rossa); Bar Royal (Viale Gran Sasso); Caffè dello Sport (via Strinella); Ricevitoria Battistelli Gianfranco (Loc. Vetoio); Tipografia Bastida (via F.P. Tosti 40/A).


Il Morro d’Oro continua a rinforzare il reparto dei fuoriquota. Sono stati ingaggiati Pasquale Angiò (’90), difensore ex Pisticci, e Walter Esposito (’89), terzino proveniente dal Siracusa (con i siciliani lo scorso anno ha collezionato otto presenze). A questo punto, la rivoluzione invernale sembra proprio terminata. Discorso diverso per il Casoli. Ingaggiati Stefano Esposito (’89) e Salvatore Bacio Terracino (’90), la società gialloblu segue qualche altro ragazzo.


Nelle prossime ore, a Sant’Egidio alla Vibrata verrà chiarita la posizione di Gianni Califano (’71, nella foto). L’attaccante ex Giulianova, come anticipato ieri, si sta allenando con la squadra di Ammazzalorso già da qualche giorno. Domani riprenderà gli allenamenti pure il Chieti, anche se qualche giocatore neroverde è già tornato in campo (è il caso di Visciglia). Da verificare le condizioni di Ploshtakov, out da qualche settimana per un problema al ginocchio. Giovedì pomeriggio, la squadra di Vincenzo Vivarini potrebbe sostenere un test amichevole.


Nessuna novità da Miglianico, orfano degli infortunati Piccinni (febbricitante) e Quintiliani (infortunatosi al ginocchio). Il diesse Tacconelli resta vigile sul mercato degli under, ma difficilmente ci saranno nuovi arrivi. Il Canistro, così come i gialloblu, non può permettersi passi falsi. Potrebbe arrivare un altro senior. Però, se la società decidesse di tornare sul mercato, ciò accadrebbe dopo il 10 gennaio. Dopo la partitella di mercoledì scorso contro la Valle del Giovenco (è finita 3-2 per gli avezzanesi), oggi i canistrari scenderanno ancora in campo. E’ in programma un incontro amichevole (ore 14.30) sul campo del Subiaco, formazione laziale. Alla ripresa del campionato, l’ultima delle abruzzesi dovrà quindi cancellare il pessimo score di risultati della prima parte di stagione. Eppure la società biancorossa, alla luce degli investimenti estivi, sperava di limitare le sofferenze. Finora, così non è stato. Ma c’è ancora tempo per invertire la rotta.


Gianluca Lettieri








CHIETI, IL 2010 INIZIA CON IL TRITTICO DELLA VERITA'
Montecchio, Canistro e Sant in dieci giorni per la squadra di Vivarini: la scalata alla classifica passa dai prossimi 270'






CHIETI -

Dopo i brindisi di fine 2009, all’orizzonte si scorge un inizio d’anno col botto. Perché, tra due settimane, ad attendere il Chieti ci sarà un trittico di gare importantissimo. Vietato sbagliare. I prossimi 270 minuti di campionato diranno infatti molto sul futuro della squadra neroverde. Prima della pausa, mentre i teatini riposavano al calduccio, le battistrada non hanno arrestato la loro corsa, continuando a regalare dimostrazioni di forza. Ha fatto eccezione solo L’Aquila, schiaffeggiata dal Bojano.


Ora, dunque, tocca alla Vivarini band rispondere presente. E lanciare segnali incoraggianti. Il tour de force d’inizio gennaio verrà inaugurato in casa contro il Real Montecchio, tristemente in fondo alla classifica con all’attivo 6 miseri punti. Ma per scacciare i fantasmi di Miglianico e Bojano (avversari sulla carta abbordabili contro cui non sono arrivate vittorie) l’ex tecnico dell’Angolana pretende massima concentrazione.


Il recupero contro il Canistro si giocherà il 13. La società neroverde avrebbe preferito scendere in campo il 6 (quando verrà recuperata Real Montecchio-Civitanovese), ma i rovetani non hanno accettato perché non avrebbero potuto disporre di un paio di squalificati. La chiusura del trio di gare è, giusto per restare in tema, veramente con i fiocchi. Il pubblico neroverde potrà tornare a seguire i propri beniamini anche in casa: e al ‘Guido Angelini’ sbarcherà la Santegidiese, l’anti-Atessa per eccellenza.


COSA VA – Il gioco. Perché, almeno nella prima parte di torneo, il Chieti ha offerto un discreto spettacolo. Risultati e bel gioco, dunque, talvolta sono andati di pari passo. Ora che l’organico è stato rinforzato, la situazione dovrebbe ulteriormente migliorare. Nelle prime quindici gare della stagione, il duo di centrocampo Costa-Vitone ha fatto spesso la differenza. I muscoli e la qualità dei due mediani presenti a Chieti sin dall’estate sono stati ulteriormente potenziati con l’esperienza di Mauro Salvagno, centrocampista che in D ha già trionfato tre volte e che nel suo curriculum vanta anche una promozione in Serie A.


Poi c’è il reparto dei fuoriquota, che ha dato un supporto notevole. Un aspetto, questo, importantissimo: alla luce del regolamento (dai più non condiviso) circa l’utilizzo degli under, infatti, il loro rendimento risulta determinante. Due esempi su tutti: se tra i pali Di Prete continua a sfoggiare una sicurezza che (per fortuna) stona un po’ con i suoi 18 anni, in difesa Cardinali è andato oltre le aspettative ("ha la sicurezza di un veterano", ha più volte precisato Vivarini). Un altro aspetto positivo? Risponde il diesse Alessandro Battisti. "La nostra forza – ha commentato nelle scorse ore – è il gruppo. Statene certi, farà la differenza".


COSA NON VA – Ed ora analizziamo l’altra faccia della medaglia. A volte compromettenti, i cali di concentrazione rappresentano il limite più evidente di questa squadra. Così, a causa di qualche evitabilissima sciocchezza, i neroverdi hanno lasciato per strada punti importanti. Punti che avrebbero permesso di essere ancora più vicini alla vetta della classifica, scongiurando quella discontinuità di risultati che ha fatto storcere un po’ il naso a Vivarini. E’ un peccato che la maggior parte delle reti subite sia scaturita da palle inattive: se gli obiettivi sono importanti, nessuno si può concedere un lusso simile… Secondo appunto.


Se il Chieti si trova davanti una squadra che gioca a viso aperto (guardare le sfide contro Atessa e Sant per avere conferma…), i risultati sono più che positivi. Ma se poi gli avversari si chiamano Miglianico o Bojano, la macchina teatina s’inceppa. Non trova gli spazi per esprimersi come sa fare e va in tilt. Gli arrivi di Chafer e Visciglia hanno quindi due finalità ben precise: 1) dare benzina (ovvero gol) ad un reparto che, in precedenza, ha offerto cenni di vita (quasi) solo grazie agli spunti di Rosa; 2) accrescere l’esperienza di una squadra solida, ma forse troppo giovane. Chiaro, no?


Gianluca Lettieri



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